Di gatti e di amici

Esserci nel bisogno

di Elisabetta Balduzzi

 

Gatti che guardano il mare. Gatti che aspettano lo schioccare di labbra umane, segno dell’arrivo della pappa. Gatti monchi che non sanno di esserlo perché nati così. Gatti piccoli e timorosi. Gatti neri più della notte. Gatti sicuri e impavidi. Gatti affamati amici dei pescatori. Gatti. Tanti.

“Il mio giro inizia alle cinque e finisce alle otto di sera. Do da mangiare a 120 gatti di 12 colonie, tutto a mie spese. Ogni giorno”.

Mentre ascolto Maria Rita, vengo distratta da un gatto dentro una gabbia. Siamo nello stallo. È immobile, sofferente, ma non rassegnato, attaccato alla vita come solo gli animali sanno fare.

Maria Rita e io viviamo in una dimensione estranea a molti. Una dimensione di buoni sentimenti e azioni per i gatti. Di riflesso gli altri, indifferenti, ma a noi non interessano.

Maria Rita è un’insegnante di francese e adesso che è in pensione vive a Favignana sia in estate che in inverno per occuparsi delle molte colonie di gatti randagi dell’isola che, come in quasi tutte le isole italiane, sono abbondanti, affamati, presenti in ogni dove e abbandonati a sé stessi.

Sono pochi i residenti che adottano un gatto, è più probabile che i loro avanzi di cucina finiscano in strada o accanto ai bidoni dell’immondizia dove in pochi secondi arrivano una o due dozzine di gatti (e ti chiedi da dove, perché fino a un attimo prima non ce n’era uno).

Gatti affamati amici dei pescatori. Gatti. Tanti.

In un angolo dello stallo tanti sacchi di crocchette. “1000 euro di croccantini, è la donazione di una signora di Lecco” mi dice Maria Rita anticipando le mie domande. “Le donazioni arrivano praticamente solo dal nord o da persone del nord; gli isolani sono insensibili al problema e molti anche infastiditi”.

La forza di questa donna e la conoscenza con il veterinario modenese Roberto Rosental, porta alla nascita, nel 2015, di un’associazione, la SAIE Soccorso Animali Isole Egadi con un contributo iniziale del comune di tremila euro e i locali per uno stallo. La collaborazione del dottor Rosental è fondamentale per l’associazione il cui programma è vaccinare i gattini, sverminarli e sterilizzarli per ridurre notevolmente le nascite e, naturalmente, soccorrere quelli malati e incidentati.

35 sono i gatti di Maria Rita

82 i gatti vaccinati nel 2016

150 quelli sterilizzati

34 le adozioni

Ma il vero sogno di Maria Rita e delle poche persone che la aiutano è sensibilizzare sempre più gli abitanti dell’isola affinché s’impari a convivere con i gatti. Non siamo forse creature dello stesso Dio?

E chissà, forse un giorno Favignana sarà la Tashiro Island del Mediterraneo.

 

 

 

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