Cappero, che capperi!

Un fiore inaspettatamente bello

di Paola Boni

Dopo numerosi tentativi sono riuscita a fare attecchire, in pianura padana, alcune piantine di cappero sul muretto più soleggiato di casa mia. Il motivo? Sono innamorata dell’elegante appariscente, ma nel contempo delicato, fiore del cappero.

Passeggiare per l’isola e constatare la straordinaria presenza di queste piantine perenni mi fa sorridere dei miei sforzi botanici. Crescono rigogliose e spontanee nei posti più impensati, in una crepa di un’abitazione, sulla sommità dei blocchi di calcarenite delle cave abbandonate e abbarbicate sulle rocce a picco sul mare. Non hanno esigenza di terreno. Con le loro foglie rotondeggianti decorano i muretti a secco, si trasformano in soffici tappeti su cui adagiare le biciclette, coraggiosamente protendono rami verso il manto stradale incuranti del traffico, tengono d'occhio l’arrivo della foca monaca nella grotte di Marettimo.

coraggiosamente i capperi protendono rami verso il manto stradale incuranti del traffico

Difficile da trovare a fine dell’estate ma non impossibile.

Girovago per Favignana alla ricerca del piacevole fiore: quattro petali bianchi e al centro tantissimi esili stami rosati che mi ricordano il ciuffo di una gru coronata.

Nella zona di Scalo Cavallo m’imbatto in alcuni capperi, sono i boccioli ancora chiusi che contengono il fiore.

“Adesso questi non vanno più tengono i vermi” dice una donna isolana.

Raccolto da millenni è conservato dapprima sotto sale poi sott’aceto, viene utilizzato in gastronomia per le sue proprietà aromatiche per insapore i cibi.

Il fiore se non viene raccolto matura in un frutto chiamato “cucuncio” dalla forma di piccola pera con un lungo picciolo, contiene tanti semi che una volta dispersi dal vento daranno vita ad altri capperi.

Il cucuncio sott’aceto è un ottimo aperitivo ipocalorico.

La varietà che cresce alle Egadi è quella senza spine e non potrebbe essere diversamente, rispecchia lo spirito di accoglienza degli abitanti.

È abitudine per gli abitanti di Marettimo recarsi, nel mese di maggio, quando la fioritura è più rigogliosa, a Cala Bianca dove le piantine sono più accessibili. La raccolta però è sufficiente solo per il consumo delle famiglie. Credetemi, vale la pena di anticipare la vacanza sulla stagione turistica per vedere l’inaspettata bellezza di questi fiori e chissà che riusciate a portarne a casa qualcuno.

“Qui fanno più buono, è il mare” afferma mentre parliamo del raccolto. 

Ho enormemente apprezzato l’onestà commerciale dei negozianti che non “spacciano” come isolani i prodotti in vendita, anzi sono critici nei confronti di chi non è così trasparente.

Informano il turista che non esiste un laboratorio per la lavorazione e il confezionamento sulle Egadi, la provenienza di questi prodotti è comunque da zone limitrofe regionali con utilizzo del sale trapanese.

Quando esclamate o sentite dire “Capperi!” pensate alle Egadi.

 

 

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