I muretti di Levanzo

di Camomilla

Uccio è la mia guida turistica di Levanzo e conoscitore di storie. 

Uomo simpatico, con due occhi furbi che mi guardano con curiosità. 
Ma anche la mia curiosità è tanta, e la voglia di conoscere questa meravigliosa isola lo è ancora di più. Lui è nato e vissuto sempre a Levanzo. Lo incontro nel piccolo paese raccolto intorno al porticciolo, dove lui sta ristrutturando una casetta molto graziosa. Indossa una canottiera bianca. Quando gli chiedo se mi può concedere un'intervista e gli dico che lo voglio fotografare, lui si sistema un poco e indossa una camicia entrando nel ruolo di uomo di grande conoscenza delle vecchie usanze della sua isola.
Gli chiedo informazioni riguardo ai muretti a secco e lui si rende disponibile a raccontarmi come si facevano una volta perché ora non trovi più nessuno in grado di farlo. 
Ci accomodiamo su una panchina che guarda il mare e lui inizia a raccontare. Nel bacino del Mediterraneo i muretti in pietra a secco per uso agricolo cominciano a diffondersi con la colonizzazione greca. Oggi rappresentano uno dei più significativi esempi di archeologia agricola. Venivano utilizzati a protezione delle greggi, o per delimitare i confini delle proprietà, o ancora per dividere i pascoli dalle colture. I muretti a secco sono costruiti da pietre opportunamente modellate in modo che si incastrino le une sulle altre rimanendo stabili una volta posate, in totale assenza di malta e intonaco, utilizzando pietre calcaree locali montate e incrociate "a secco", che si infittiscono fino a diventare ricamo per il paesaggio.

L'UNESCO ha iscritto l'Arte dei muretti a secco nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità. 

Costruire un muro a secco è un'operazione lunga e complessa, dalla scelta della pietra all'intaglio, dalla sovrapposizione all'incastro. I muretti a secco hanno una sezione trapezoidale, sono più larghi alla base, di solito circa una sessantina di centimetri, e più stretti e con pietre più piccole in cima. Hanno un'altezza media di un metro. I muretti a secco assumono un ruolo ambientale di rilevante importanza, perché rappresentono un vero e proprio "corridoio ecologico" che permette la veicolazione di una microfauna ricca di insetti, piccoli rettili e anfibi che operano spontaneamente in un ambiente sano e privo di parassiti. Gli interstizi ne divengono dimora e nascondiglio. Inoltre con la vegetazione spontanea che cresce tra le pietre o a ridosso dei muri stessi, costituiscono un importante ecosistema. In loro corrispondenza si crea un microclima particolare, favorevole alle piante mediterranee che possono così, grazie alla maggiore disponibilità idrica, superare la crisi estiva. Quella del muro a secco è una tecnica di costruzione ricercata che concilia bellezza, armonia e funzionalità depositando e custodendo in sé secoli di cultura e tradizione, restituendo un sapore di passato da ammirare e rinnovare nel presente. L'UNESCO ha iscritto l'Arte dei muretti a secco nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità. 
Ringrazio Uccio per tutte queste preziose informazioni e mi congedo da lui scherzando e ridendo insieme come due vecchi amici. Si apre la camicia e mostra in bella vista la sua Cover per lo smartphone in stile marinaro. Non finirò mai di restare incantata dalla gente che popola queste isole, sempre pieni di gentilezza e di storie da raccontare.

 

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