I semplici di Favignana

Tratto da: U. Rizza, Una passeggiata per Favignana alla scoperta del suo territorio e della sua flora medicinale. 

 

La strada è quella aspra che porta verso le taglienti scogliere a Nord di Favignana. Ci si immerge nella selvaggia atmosfera del Faraglione senza quasi accorgersene perché il mare (che passa dal Blu cobalto all'azzurro, al verde smeraldo con sfumature che rendono incredibile l'intreccio dei tre colori) attira la nostra attenzione, ipnotizzandola.

Con gli occhi ancora pieni di tanta luce, fermarsi all'ingresso ombroso della "Grotta degli Innamorati" è, finalmente, agognato ristoro per le pupille che possono tornare alle normali dimensioni. Questa del Faraglione è, senz'altro, la più bella e la più grande delle grotte a mare di Favignana ed è quindi possibile accedervi con la barca. La nostra sosta non durerà molto però, perché quello che ci interessa è l'antro che sovrasta questa punta: "la Grotta dell'Acqua o dei Colombacci". Su in alto e sulle sue pareti umide è infatti visibile la prima delle nostre amiche piante. Il Capelvenere (Adiantum Capillus Veneris) è una piccola felce, così chiamata per la delicatezza delle sue fronde. Queste ultime venivano usate, in passato, per ottenere preparazioni contro la caduta dei capelli ed hanno una particolarità: immerse in acqua non si bagnano: per questo i Greci hanno attribuito alla pianta il nome Adianton (non si bagna,appunto ). Tra il '600 ed il '700 se ne fece un uso notevole, ma in realtà le sue proprietà principali rimangono quelle di blando antitosse per bambini.

Capelvenere: (Capidduvennaru) (Adiantum Capillus Veneris -Fam. Polipodiacee)

Descrizione: È una piccola felce. I piccioli e le ramificazioni sono bruno scuri e le foglie, triangolari a forma di ventaglio, portano un ripiegamento all'estremità, che contiene gli sporangi. Essi, portano le spore, ossia i semi, che, cadendo, continueranno la specie. Il fusto, sotterraneo, è ricoperto da scaglie.

Principi attivi: Ac. gallico, ac. tannico.

Droghe: Le sommità fresche raccolte fra estate ed autunno.

Uso e preparazioni: come antiraffreddore e sedativo blando della tosse: mettere un cucchiaino da caffè di foglie sminuzzate, in una tazzina di acqua bollente. Lasciare riposare per 10 minuti e filtrare. Aggiungere miele a volontà. Prendere 3-4 tazzine al dì. Contro il grasso e la forfora dei capelli: Sì facciano bollire 10 gr. di foglie in 100 cc. di acqua per 2-3 minuti. Si filtri e si usi come shampoo.

La Rubrica

Testimonianze del dott. Umberto Rizza direttamente da Favignana

L'Autore

Umberto Rizza

UMBERTO RIZZA nato nel 1946 da genitori Favignanesi, si è laureato in Farmacia nel 1972 ed ha esercitato questa professione a Favignana. Nel 1984 si è avvicinato alle scienze naturopatiche. Nel 1992 ha aderito all'ASSIRI, acquisendo il diploma di iridologo, e nel 1998 ha fondato, assieme a personaggi illustri, l' ISIr: l'unica Associazione Iridologica Italiana a carattere europeo, di cui ha licenza professionale. Nel 1999 ha inoltre conseguito il diploma in fioriterapia (Fiori di Bach ). Naturalista convinto, ha svolto una ricerca sulla flora dell'isola egadina estrapolando, dalle circa 600 specie in loco, 91 varietà dalle capacità fitoterapiche, volendo così testimoniare che Favignana non è affatto, come molti sostengono, un'isola brulla e arida.