Storie di silenzio e sole

Passeggiando per il cimitero di Levanzo

di Camomilla

Mi piace passeggiare, assorta nei miei pensieri, per i vialetti del camposanto dove riposano tanti volti a me sconosciuti. Silenzio… rispetto… e tanta serenità, queste le sensazioni che provo. In un mondo e un tempo in cui vogliamo o dobbiamo sempre correre, io ho imparato a fermarmi.

In questo luogo io non vedo la morte, vedo la pace.

Inoltre credo che nessuno sia mai morto veramente finché vive dentro di noi.  Qui se ne può percepire la memoria semplicemente camminando, lasciando catturare lo sguardo dai nomi incisi sulle tombe e dalla natura che custodisce attenta le loro storie.  

Qui nella piccola Levanzo il cimitero è monumentale, un luogo incantato, e la vista del mare azzurro è a perdita d’occhio. Adoro ascoltare nel silenzio quello sciabordio che accarezza la riva. Placido è il canto dell’acqua, sussurra per i defunti dolci melodie. Mi fermo ad ammirare le piante di cappero nate spontanee tra le tombe e i vari muretti. Alcune piante sono ancora in fiore, quattro petali bianchi, con sfumature rosa e lunghi stami viola.

Ma presto i fiori appassiranno per tornare poi rigogliosi a maggio.

Nel corso della nostra esistenza non sempre possiamo sperare di ottenere ciò che desideriamo, o di diventare chi vorremmo.

Solo da morti potremo scoprire chi siamo stati in vita, dalle parole che forse qualcuno riterrà opportuno far incidere sulla nostra lapide. A sigillo di tutto ciò che abbiamo rappresentato.

Ma c’è da augurarsi che chi vorrà ricordarsi di noi non necessiti di troppe parole. Chi in vita è stato capace di sentimenti veri non ne ha bisogno.

Mentre cammino in questa selva di pietra bianca baciata dal sole, anche io raccolgo emozioni e cerco di tradurle in parole. Ma non ce n’è bisogno. C’è già il silenzio, e ci sono il vento e il mare. La colonna sonora non potrebbe essere migliore. 

 

Taste & Knowledge

Voci da Favignana
di Umberto Rizza
Paesaggi e assaggi
di Guido Conti
Sguardo obliquo
di Manuela Soressi