Il grattacielo di Favignana

C’è un “grattacielo” nascosto, invisibile agli occhi. Bisogna andarlo a cercare nella parte nord-est dell’isola, seguendo la strada polverosa che porta da Cala Rossa verso Cavallo. Bisogna fermarsi e guardare giù. La cava sembra un antro dell’inferno che si svela agli occhi curiosi. Il grattacielo s’innalza imponente, un gigantesco monumento alla fatica e al lavoro dei cavapietre. I favignanesi abituati a scavare la roccia, a tagliarla, a lavorarla con maestria, hanno lasciato questo incredibile monumento. Il grattacielo è ciò che rimane di quell’immane fatica, di chi, per generazioni, ha cavato i “cantuna”, i mattoni di roccia squadrata per costruire i muri e le case di quest’isola. Le cave sparse, nell’isola di Favignana, non sono un vuoto, ma un pieno, cattedrali di pietre levigate che hanno qualcosa di sacro, fra il cielo e il mare.

La Rubrica

La rubrica tratta di temi gastronomici della nostra terra visti attraverso l'occhio e la penna di scrittori antichi e moderni che hanno contribuito a creare il mito dei prodotti del nostro territorio. Un'indagine letteraria e storica che affonda le sue radici nella capacità degli autori di raccontare il cibo, il vino e la cultura dello stare a tavola. 

L'Autore

Guido Conti

è scrittore ed editore. Ha pubblicato numerosi romanzi e raccolte di racconti tra cui ricordiamo Il coccodrillo sull'altare (Premio Chiara 1998), I cieli di vetro (1999) finalista al Premio Campiello. Con Mondadori ha pubblicato Le mille bocche della nostra sete (2010), tradotto in Olanda e Spagna e Il grande fiume Po (2012). Nel 2014 ha esordito con un libro per l'infanzia Il volo felice della cicogna Nilou (Rizzoli), in fase di traduzione in Spagna, Grecia e Corea del sud. Nel 2014 ha pubblicato in allegato con il Corriere della Sera dodici volumi sul leggere per imparare a scrivere, dedicati a 12 grandi della narrativa mondiale.